Fondazione
Araldi
Guinetti
 
 
per un mondo migliore!

Nata a Milano il 9 maggio 1923, figlia di Piero Araldi e di Janina Szabelska, di origini polacche, Giuseppina (comunemente chiamata Pini), trascorse l’infanzia a Vercelli, nel Piemonte. Restò sempre molto legata alla madre, deceduta nel 1972, e alla sorella Vanda, scomparsa nel 2004 (il padre venne a mancare già nel 1947).

Dotata di una eccezionale intelligenza e di un carattere volitivo, Pini dopo la maturità si trasferì a Milano, città che rimarrà nel suo cuore e ove manterrà sempre un’abitazione. Qui si laureò in lettere, filosofia e storia.
Essendo una donna d’azione, fece poi la scelta di entrare nel mondo degli affari, all’epoca in piena ripresa dopo la 2. guerra mondiale.
Fu così che nel 1948, dopo un periodo di apprendistato nella Dalmine, iniziò il suo impegno di imprenditrice nella T.A.D. Tubi Acciaio e Derivati S.p.A con sede a Milano, una piccola società di cui divenne ben presto la principale azionista e nella quale rivestì la carica di presidente esecutivo fino al 1996, quando la cedette ai suoi collaboratori.
L’azienda, che nel frattempo è stata sciolta, si occupava della commercializzazione e della trasformazione di prodotti d’acciaio (soprattutto tubi) per l’industria chimica, petrolifera e termica.

Dall’Italia si estese nel corso degli anni agli USA, alla Francia, alla Germania, all’Olanda e ad altri paesi, fino a contare oltre trecento dipendenti. Il suo principale partner commerciale è stata la Dalmine, la più grande acciaieria italiana. Nella direzione della T.A.D. la Nostra ebbe modo di esplicare le sue doti di imprenditrice avveduta e coraggiosa, eppur prudente, e soprattutto la sua capacità di scegliere e di motivare i suoi collaboratori. Si può ben dire che la T.A.D. fu la sua amatissima figlia, poiché il destino non le concedette la maternità.
Non c’è dunque da meravigliarsi che Pini abbia sposato, nel 1972, il suo miglior collaboratore. Con Paride Guinetti trascorse anni felici, fino alla sua prematura scomparsa nel 1985. Con lui condivise ogni interesse e passione. Fu un matrimonio felice.

A fianco di quest’attività imprenditoriale, la Nostra non mancò di impegnarsi nelle associazioni di categoria e di promozione della donna, tanto da essere chiamata a rivestire, negli anni ’70, la carica di vice-presidente nazionale dell’Associazione italiana imprenditrici e donne dirigenti d’azienda.

A questo riguardo è interessante citare alcuni passaggi dell’unica intervista da lei concessa e di cui si sia a conoscenza (alla rivista di Management “Tempo Economico” dell’ottobre 1989):

“… l’essere donna non mi ha mai comportato alcun problema …”

“… il problema dell’emancipazione femminile è ormai superato, anche se il ruolo della donna nella società e nella famiglia va ancora ridefinito …”

“… le donne preparate possono fare le stesse cose degli uomini … a volte il peggior nemico della donna in carriera è la donna stessa …”.

Ma oltre a ciò la Nostra non trascurò la sua passione per le arti. Ricordiamo il suo amore per la musica classica, che la spinse a numerosi viaggi per poter ascoltare i migliori musicisti del suo tempo, da Milano a Bayreuth, da Lugano a Lucerna e a Salisburgo.

E ricordiamo pure che fu una raffinata collezionista d’arte moderna e contemporanea e il suo impegno, con consigli e aiuti concreti, alla Collezione Guggenheim di Venezia, di cui fu membro del Comitato consultivo dal 1986 fino alla sua scomparsa.

Sebbene di carattere riservato, la Nostra amava coltivare le amicizie e sapeva conquistare la fiducia di chi la avvicinava, soprattutto i più umili, per i quali costituiva un forte riferimento di vita.
Chi l’ha conosciuta non dimenticherà i suoi consigli e la sua generosità.

E come non menzionare la sua passione per i fiori, come ben sa chi ha avuto l’occasione di visitare il parco della sua villa sulla Collina d’Oro, vicino a Lugano, ove visse dal 1978 al 1997 quando, ormai vedova, si trasferì nel Principato di Monaco. Qui ebbe la sua residenza fino alla morte, avvenuta a Milano, alla Clinica Capitanio, il 22 agosto 2011.

Con testamento olografo del 26 aprile 2011 essa aveva istituito quale erede universale la Fondazione portante il suo nome, da lei costituita nel 2009, con sede a Vaduz, Principato del Liechtenstein, avente finalità umanitarie e di pubblica utilità.

La salma di Giuseppina Araldi Guinetti è deposta nella tomba di famiglia nel cimitero di Billiemme (Vercelli), a fianco di suo marito e di tutti i suoi famigliari.

“Ho imparato tante cose solo ascoltandola…”